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Sospetto: Thorak è una missione secondaria del Capitolo II di The Witcher 2: Assassins of Kings, sentiero Iorveth.

Guida[]

Nota: se volete massimizzare i punti esperienza e riuscire a fare bene tutte le missioni, prima di avanzare con questa controllare la missione "Anche i muri hanno orecchie".

La missione si attiva quando parli con i nani nel Castello dei Tre Padri, durante il tentativo di linciaggio del Principe Stennis, nel corso di "Sangue reale".

Il mastro runico, che ha fabbricato il prezioso calice da cui Saskia ha bevuto il veleno, dice che l'opera gli è stata commissionata ma che è possibile che sia stato successivamente sostituito con un falso imbevuto di veleno. Ma per venire a capo del mistero, hai bisogno di parlare con un altro artigiano di Vergen, Thorak, in grado di creare un oggetto del tutto uguale con i disegni del calice originale.

Se non hai ucciso Thorak durante la missione "L'incubo di Baltimore", il nano negherà ogni coinvolgimento e non potrai progredire in questa missione. Devi prima risolvere il mistero della morte di Baltimore, al termine del quale, ottieni la Chiave di Thorak, che apre un forziere nella sua casa. All'interno, vi è chiusa una ricevuta, scritta da Olcan (il sacerdote che muore durante l'incontro con Henselt all'inizio del Capitolo II).

Una volta ottenuta la ricevuta e trovato un nuovo indizio su come si sono svolti i fatti dell'avvelenamento, la missione si conclude e ottieni 1000 PE.

Note[]

  • Questa missione risulta inconclusa al termine del Capitolo, se non hai svolto le missioni collegate nel giusto ordine. Probabilmente si tratta di una specie di bug. L'ordine per ottenere il successo in tutte le missioni e massimizzare i punti esperienza guadagnati, è il seguente:
  1. In "Sangue reale", dopo la rivolta dei cittadini, parla solamente con il nano e con i contadini.
  2. Lascia il Castello dei Tre Padri e porta avanti la missione "Anche i muri hanno orecchie".
  3. Occupati della missione "L'incubo di Baltimore" e di Thorak, ma non completarla. Raccogli dai resti del nano la chiave che apre il forziere nella sua casa.
  4. Completa "Sospetto: Thorak". Una volta aperto il forziere, concluderai entrambe le missioni.
  5. Parla con Cecil Burdon e concludi "L'incubo di Baltimore".
  6. Torna al castello e concludi anche "Sangue reale".

Voce del Diario The Witcher 2[]

Dopo aver parlato con l'artigiano che aveva realizzato il calice, dono degli abitanti di Vergen a Saskia, Geralt decise di fare visita a Thorak. Sospettava che il calice originale fosse stato sostituito con uno identico contenente del veleno. Thorak era l'unico a Vergen in grado di realizzare la copia del calice che sarebbe servita ad avvelenare l'Ammazzadraghi.
Thorak sostenne che non aveva realizzato lui la copia del calice. Le critiche che rivolse alla fattura del manufatto sembravano dimostrare la sua sincerità, dal momento che gli era impossibile celare la sua reale invidia. Geralt non sapeva cosa fare, perciò decise di accantonare questa parte dell'indagine e di interrogare piuttosto chi si trovava davanti alla casa di Stennis.
Se il lettore non si è perso nei meandri delle interessanti quanto complesse avventure di Geralt a Vergen, certo si ricorderà di Thorak, il nano morto per mano del witcher. Geralt ispezionò il suo cadavere e gli trovò addosso una chiave. E dove c'è una chiave, c'è uno scrigno. Come si scoprì in seguito, il contenuto dello scrigno di Thorak si sarebbe rivelato fondamentale per l'indagine sull'avvelenamento di Saskia.
Nello scrigno di Thorak, Geralt trovò una ricevuta relativa a un oggetto decorato. Molte persone tendono a trascurare i biglietti scarabocchiati, ma il nostro eroe nelle sue avventure si era imbattuto in così tante lettere, appunti e documenti abbandonati da avere acquisito l'abilità di un archivista. Infatti capì subito che la ricevuta era stata scritta da Olcan e che l'oggetto in questione era la copia del calice di Saskia usata per commettere il crimine.
Significativi dettagli della trama finiscono qui.
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