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Nessun dio né padrone vegliano sul Velen. La terra non è di nessuno. Chi vuole sopravvivere deve cercare i propri protettori.
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- L'ealdorman di Downwarren a Geralt, The Witcher 3: Wild Hunt


Velen, anche chiamata Terra di Nessuno è una regione straziata dalla guerra nel nord di Temeria, a nord di Gors Velen. Attualmente sotto controllo dell'Impero di Nilfgaard, si trova nei pressi delle città di Novigrad e Oxenfurt.

È il luogo dove gli eserciti dell'Impero di Nilfgaard si sono scontrati con quelli dei Regni Settentrionali. Molti abitanti dell'area sono fuggiti, ma tanti altri sono stati uccisi, violentati, impiccati - tutte le peggiori cose immaginabili. La zona è una terra distrutta e ormai desolata.[1]

Si tratta di una delle regioni più estese di The Witcher 3: Wild Hunt e rappresenta gli elementi oscuri e misteriosi del gioco.[2] Nelle distese spopolate della Terra di Nessuno ci si imbatte spesso in uomini armati di ogni tipo: mercenari, soldati delle legioni temeriane sciolte, predoni e banditi comuni.

Storia[]

Geralt and Vesemir

Il Velen è il luogo in cui le forze dell'Impero di Nilfgaard si scontrarono con gli eserciti dei Regni del Nord, costringendo il fronte di battaglia sia a nord che a sud, lasciando l'area che si trova tra una desolata landa desolata. La sua gente è stata uccisa, violentata e impiccata: tutte le cose peggiori che si possano immaginare.[3] Tutte queste sofferenze non fecero che aumentare la miseria dei suoi abitanti.

Né gli eserciti del regno settentrionale di Redania né di Nilfgaard potevano ottenere la vittoria nelle loro battaglie qui. Sulla scia del ritiro temporaneo di entrambe le parti, uno stato semi-autonomo sotto la guida di Phillip Strenger - un ex comandante temeriano meglio conosciuto con il soprannome di Barone Sanguinario - è stato istituito nel Velen attraverso l'azione e la forza decisive (sebbene spietate e amorali) di armi, costituito dai resti dell'ex esercito temeriano.

Il governo del barone è duro e forse riflette la terra stessa. I suoi uomini sono indisciplinati ed eccessivamente appassionati di brutalizzare la popolazione locale. La legge e l'ordine scarseggiano, così come il cibo e le forniture. In quanto tale, il Velen è diventato noto come Terra di Nessuno, un luogo devastato dalla guerra e spietato, governato da un uomo di temperamento simile. Il Barone Sanguinario governa da Nido del Corvo, una fortezza fatiscente occupata dal Barone e dalle sue forze all'indomani delle recenti battaglie tra Redania e Nilfgaard.

La zona del Velen, che si trova nella Temeria occidentale e ha per capitale Gors Velen, è una delle province più povere del regno. Il suo territorio comprende l'isola di Thanedd, sede della celebre accademia di magia nonché, insieme a Gors Velen, principale centro di commerci dell'intera regione. Velen è una tappa sulla rotta commerciale che da Novigrad tocca Cidaris, Vergen,[4] Brugge, Cintra e altri regni del sud. Gli abitanti di Velen vivono principalmente di agricoltura, artigianato e allevamento, ma la provincia è priva di risorse naturali. Il territorio comprende foreste, stagni e boschi ben curati, ma per lo più è ricoperto da paludi molto estese. (...)

Religione[]

Crone-Melitele

I santuari di Melitele, la dea del raccolto, del focolare e della fertilità, sono un elemento frequente della campagna temeriana. Semplici statue scolpite nel legno raffigurano la dea in una delle tre forme: Madre, Vergine o Vecchia. Intorno a questi altari, i contadini locali depongono piccole offerte di cibo e bevande in omaggio e accendono modesti ceri e lampade votive. Intanto nel Velen si è radicata un'altra religione, quella che chiede che le preghiere siano rivolte alle Signore del Bosco.

I santuari di questo culto mostrano segni di sincretismo tra le fedi: Melitele la Vecchia è diventata una delle Signore, una vecchia con i seni cadenti e la bocca aperta piena di denti storti. Queste statue sono spesso macchiate di sangue, sia il residuo incrostato di sacrifici passati sia le tracce ancora calde di nuovi. Entrambe le religioni sono molto antiche, risalenti quasi al tempo dei primi uomini, quindi il design dei santuari trasmette un aspetto alquanto arcaico. Gli intagli in legno grezzo richiamano le antiche raffigurazioni slave degli dei.[5]

Inoltre, sacerdoti di Novigrad e cacciatori di streghe diffondono la fede del Fuoco Eterno nelle loro chiese, mentre altri, credendo che quelli del Velen dovrebbero abbandonare la loro religione, cercano di distruggere attivamente le statue religiose di Verna.

Personaggi noti[]

Luoghi[]

Rocciagrigia Promontorio del Fuoco

Monte Brullo

La Palude
Nido del Corvo Campo Fangoso

Palude del Gobbo

La Discesa

Curiosità[]

  • La regione prende il nome da Velen, una festa elfica del Savaed. Potrebbe anche essere un riferimento a Veles, il dio slavo della terra e dell'umidità.
  • Nella Renania settentrionale-Vestfalia, in Germania, c'è una città chiamata Velen.

Galleria[]

Riferimenti[]

  1. Intervista su El33online.com
  2. Interview at E3 2014
  3. Intervista su El33online.com
  4. Probabilmente si tratta di un errore di battitura e ci si riferisce a Verden. Vergen non è un regno e si trova da tutt'altra parte, nel Lormark.
  5. The Witcher 3: Wild Hunt Artbook
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